giovedì 29 settembre 2011

Ora tocca a noi!Tutti in Piazza a Roma!


3 commenti:

  1. 1 ottobre. L’importanza di esserci
    mercoledì 28 settembre 2011 | Redazione | 5 commenti

    Il primo ottobre a Roma dobbiamo essere tanti e tante. La manifestazione lanciata da Sel è diventata rapidamente qualcosa di molto più ampio. Ci saranno altre forze politiche e sociali, come l’IdV di Antonio Di Pietro. Hanno aderito figure importanti nell’impegno sociale e politico ma non partitico come Don Gallo e Amelia Frascaroli che sarà presente in piazza. Ci sarà la base di tutte le forze che in questi anni hanno contrastato non solo Silvio Berlusconi ma l’intero impianto del berlusconismo. E’ lecito sperare che alla fine l’opposizione ci sia tutta. Per la nostra gente sarebbe il segnale più atteso.

    La posta in gioco va molto oltre la stessa fine del peggior governo della storia repubblicana. Non dovrà essere solo un’altra manifestazione di protesta e giusta indignazione contro questo governo. Deve essere il ritorno in scena di chi dal palcoscenico della politica è stato per vent’anni espulso, privato di ogni ruolo attivo, ridotto a coro plaudente.

    La parabola del berlusconismo è arrivata alla conclusione: questione di giorni, settimane o mesi, non di anni. Gli stessi poteri nazionali e internazionali che di Berlusconi erano stati stretti alleati premono oggi perché tolga il disturbo. Ad appoggiarlo sono rimasti solo i gerarchi e scherani. Non è lealtà. E’ la consapevolezza di essere troppo compromessi per salvarsi vendendo all’ultimo secondo il leader.

    Berlusconi è all’ultimo atto, ma da quanto resisterà e da come alla fine cadrà dipenderà in buona parte il nostro futuro. Oggi sei mesi in più di permanenza al potere valgono quanto anni in circostanze normali. Per saldare il conto ai lavoratori e alle lavoratrici, ai precari e alle precarie, alle fasce sociali più deboli non basteranno sei anni. Per questo non basta mandare a casa questo governo. Bisogna farlo subito.

    Di Silvio Berlusconi Confindustria e finanza internazionale non ne possono più. Ma se hanno fretta di liberarsene non è per restituire sostanza a una democrazia svuotata, né per ripristinare uno straccio di giustizia nel Paese che ha fatto dell’iniquità una bandiera. L’obiettivo è opposto. E’ eliminare anche quel po’ di mediazione, corrotta e clientelare, di cui neppure Berlusconi aveva fatto a meno.

    Perché la fine di Berlusconi sia anche il tramonto del berlusconismo, perché la parola ritorni al popolo con le elezioni democratiche e non alle élites con un antidemocratico governo tecnico, perché a decidere il nome dei/le candidati/e, a partire da quello per la guida del governo, siano le primarie e non le segreterie dei partiti, perché dopo questo ventennio populista non ne arrivi un altro diverso nelle forme e identico nella sostanza, è imprescindibile che a far cadere il governo di Silvio Berlusconi sia la democrazia e non la tecnocrazia, siano i lavoratori e le lavoratrici e i cittadini e le cittadine, sia il ritrovato protagonismo di un popolo.

    Non lo si può fare indignandosi a casa, di fronte a un televisore. Lo si deve fare per le strade e in piazza. Lo si può fare solo riprendendosi la parola e reclamando il diritto di decidere il nostro futuro. Per questo bisogna manifestare il primo ottobre a Roma. Per questo dobbiamo essere tanti e tante, tantissimi.

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  2. Mi compiaccio che dopo tanti dibattiti e battaglie internet affrontate in diverse occasioni finalmente ora riesco a vedere qualche risultato. In realta' tutto cio' che ho letto corrisponde esattamente ai miei ideali ed a cio' che ho esposto a gruppi intellettuali e popolino. Finalmente ci siamo e spero agli sgoccioli di una vera e sincera svolta.

    Grazie!!!

    Vito Giancaspro

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  3. Grazie a te Vito !Per esserci ed essere col Popolo Italiano!Se hai link o blog che segui mandaceli che li mettiamo in questo Blog che vuole essere di tutti..:-))Ciao!

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