pubblicata da nel nome del popolo sovrano il giorno giovedì 22 settembre 2011 alle ore 20.01
Mi stavo godendo un venticello fresco ed un po’ di brezza marina comodamente accoccolata sulla sdraio fuori al terrazzo, il sole si avviava lentamente lungo la strada di quell’orizzonte oriente di un nuovo giorno in terre lontane ed in fondo e inconsciamente, la vita ed il mondo mi sembravano del tutto accettabili. Il sottofondo musicale di Isoradio a farmi compagnia, la bimba, gioia di mamma, di là a fare i compiti ed a muovere, da seduta, automatici passi di danza, la mente rilassata e quasi dimentica delle ambasce quotidiane, insomma, stavo vivendo l’illusione di un mondo perfetto quando ecco che dagli altoparlanti viene fuori la notizia del voto a favore di Milanese, quindi la negazione al suo arresto, quindi la voce di Berlusconi che terrorizza gli italiani affermando che la sua maggioranza tiene, quindi la certezza a correre lungo la schiena come un brivido gelato che il tipo resta sui marroni assieme a Maroni fino a chi sa quando. Il mondo idilliaco nel quale mi stavo crogiolando miseramente distrutto nello spazio di una decina di minuti; ma siccome si sa che le disgrazie non vengono mai da sole e che fedeli al detto “siamo nati per soffrire e ci riusciamo benissimo”, non contento il mio cervello ha preso strade alternative vagandovi libero e senza guida. “Del resto …” è stato il suo punto di partenza “quand’anche fosse caduto Milanese e quindi il governo e quindi Berlusconi, cosa sarebbe venuto dopo? “; se siete amanti delle storie HORROR non ho nessuna difficoltà a continuare il pensiero con voi come testimoni, se non lo siete, armatevi di antiemetici, coramina e tanto, ma tanto, coraggio.
Caduto Sua Eccellenza Sessomania, la logica vorrebbe che si procedesse con un governo di coalizione di tutte le forze politiche al fine di correggere la legge elettorale ed immediatamente dopo andare a nuove elezioni. Normale prassi dunque per un paese normale qualsiasi che non fosse l’Italia; ma qui,si comincerebbero le discussioni, i distinguo, i “noisiamopiùgiustichevoi” per finire col rendersi conto che, data la gravissima situazione economica e data la necessità di non subire contraccolpi elettorali, o si va a nuove elezioni a prescindere dalla legge, o si delega ad un governo tecnico la gestione della emergenza economica e delle precedenze assolutamente da risolvere. Ed ecco che viene la parte più spaventevole, qualora quella sin qui vissuta non lo fosse abbastanza di per sé: IL GOVERNO TECNICO!. Quest’ultimo potrebbe nascere da due esigenze opposte, in Italia ci sono sempre almeno due possibilità concorrenti tra loro, la prima che darebbe luogo ad un governo il cui solo scopo sarebbe quello di tenere buoni i mercati e le società di rating attuando alcune misure prese sulla falsa riga del governo precedente e quindi con nel mirino noi e sempre noi; la seconda, invece e cosa quasi impossibile in questo paese, dalla quale nascerebbe un governo composto da figure professionalmente corrette e serie le quali, però e proprio perché tali, mediante azioni mirate di tagli e razionalizzazioni della spesa, colpendo abusi sprechi e privilegi, attuando l’eliminazione degli enti inutili e dei vari carrozzoni della politica, azzerando la casta di tutto il suo superfluo, adoperando quelle misure sui patrimoni necessarie e non più procrastinabili, riducendo il costo del lavoro alle imprese a favore dei lavoratori, magari rendendo valida la proposta Bertinotti del “lavorare meno ma lavorare tutti” o comunque attuando il connubio risparmio e crescita, un governo, dicevo, capace di risollevare le sorti dell’Italia.
E qui compare sulla scena l’horror: dobbiamo tutti sapere che l’Italia è veramente in una situazione da TITANIC dopo lo scontro con l’iceberg. Da questa situazione si esce con altri e maggiori sacrifici, con lacrime diffuse e ben distribuite, con donazioni di sangue in quantità straordinarie, con sudore, sacrifici, spalle piegate e piagate, con mani ai portafogli, quelli di tutti e secondo una logica proporzionale al possesso, con spirito di abnegazione ed ancora una volta di sopportazione eroica ed altruistica affinché questa nostra Patria non abbia a vergognarsi di SE’ del SUO PRESENTE, del SUO POPOLO.
Ho paura a dirlo, quasi … quasi è meglio affondare con il nano, le sue ballerine ed i suoi clown!.
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